La sopravvivenza della vita durante questo periodo fu solo un miracolo, ma era chiaro che, seppur il cataclisma potesse essere un evento unico nel suo genere, non poteva essere l’unica causa a ciò che stava accadendo. Il lungo protrarsi di quelle condizioni, e la costante presenza della polvere rossa in tutto il globo, era qualcosa di innaturale.
Che cosa poteva essere? E perché era cosi nociva? Queste furono le domande che assillarono le menti degli studiosi dell’epoca. Molti cercarono di capirlo, e tutti perirono prima di riuscire a ottenere una risposta, ma infine emerse il bandolo di questa misteriosa matassa.
Avvenne in un bosco di Rhoiwyn, quando un gruppo di elfi scoprì, sulle rive di un corso d’acqua prosciugato, degli strani minerali cristallizzati. Erano simili a cespugli di cristallo, sparsi su un’ampia area boscosa. Materiali di quel tipo potevano essere facilmente rinvenuti nelle profondità cavernose delle dimore naniche, ma mai si sarebbero aspettati qualcosa di simile in quel luogo.
In un’epoca di disperazione come quella, gli elfi scambiarono quel ritrovamento come un segno di speranza, trasformando la zona come un luogo di culto e facendo nascere un’insediamento elfico nelle vicinanze del letto del fiume.
Gli abitanti del villaggio studiarono a fondo gli strani cristalli, cercando di capire la loro struttura e le condizioni che permettevano quell’accumulo minerale, ma riuscirono a capirne di più solo quando scoprirono di avere una particolare sintonia con gli stessi. Dal momento in cui si insidiarono in quel luogo, i benefici per la tribù furono molteplici.
Nessuna malattia sembrava essere in grado di nuocergli, e chi era già affetto da malattie degenerative, guarì miracolosamente con il tempo.
Le nascite erano aumentate, e la salute degli infanti sembrava essere portentosa.
I loro corpi sembravano risentire meno della fatica di una giornata lavorativa, e le loro notti portavano un incredibile riposo e benessere. Con il tempo si abituarono ad avere una minore necessità del sonno, arrivando a essere efficienti anche solo dopo la metà del tempo di riposo richiesta dai comuni esseri umani.
Le loro menti si acuirono, e la loro saggezza arrivò a toccare apici mai raggiunti.
Una nuova e più forte razza era nata e, con queste nuove capacità, si sentirono pronti a rivelare al mondo la verità che si celava dietro la polvere rossa.
Gli anziani del villaggio iniziarono ad avere delle visioni durante la notte. Erano visioni molto particolari, in cui il loro spirito ascendeva a uno stato di beatitudine e comprensione.
In queste visioni fecero la conoscenza con alcuni esseri che parlavano di come la distruzione del loro mondo fosse un sacrificio necessario alla creazione di una nuova epoca di miracoli, in cui gli elfi sarebbero stati portatori di un grande fardello, che li avrebbe ripagati con un’infinita conoscenza e saggezza.
Simili visioni diventarono sempre più frequenti, fino a quando un elfo di nome Irwan ottenne la capacità di comunicare con questi esseri anche da sveglio, tramite la meditazione in cui riusciva a calarsi quando si trovava in vicinanza di un particolare cristallo che era cresciuto più di ogni altro al centro del villaggio.
Questo cristallo fu chiamato cristallo di risonanza, e divenne il fulcro di una formidabile ripresa dell’intera popolazione elfica di tutta Clivecraft.
Per Irwan divenne chiaro il legame che quei cristalli avevano con il cataclisma, e ottenne anche numerose informazioni dai lunghi periodi di meditazione a cui si sottoponeva.
Le rivelazioni a cui giunse furono sorprendenti: il loro mondo era completamente avvolto da una particolare e sconosciuta energia che, dal giorno del cataclisma, iniziò a irradiarsi dal luogo dello schianto, probabilmente dallo stesso oggetto che impattò contro Rhoiwyn, inabissandosi nelle profondità dell’Oceano del Tumulto, e creando un gigantesco Maelstrom a sua protezione.
Le radiazioni avevano un effetto nocivo su ogni razza, e questo era in grado di spiegare le condizioni sempre più gravi in cui i popoli erano caduti, ma l’ampia espansione che queste energie avevano raggiunto impediva che la loro concentrazione potesse uccidere.
Tuttavia creava malesseri, malattie e degenerazioni, inquinando le acque e avvelenando la natura, ma fino a quel giorno la colpa era stata data tutta della polvere rossa.
La verità era invece che le radiazioni avevano una tale consistenza da riuscire a mantenere un’aggregazione di polveri provenienti dal continente distrutto, ma anche senza quello strano effetto visivo, quelle energie avrebbero continuato a persistere.
Attraverso la meditazione, Irwan comprese che avrebbe potuto fare qualcosa per iniziare un processo di rigenerazione del mondo, che poi la sua razza avrebbe potuto portare avanti verso l’inizio di una nuova Era.
Questa possibilità proveniva direttamente dal cristallo di risonanza, che in qualche modo aveva la capacità di assorbire queste radiazioni.
Quando Irwan scoprì questo segreto, trovò anche il modo di potenziarne le capacità facendo in modo che il cristallo divenisse un catalizzatore di energie.
Da quel giorno le energie in eccesso in tutto il mondo iniziarono a ritirarsi, producendo un singolare effetto conosciuto come “marea di sabbia”, che fu presente per circa un anno, a metà dell’Era del Cataclisma.
Per tutto questo periodo, i banchi residui che oscuravano il cielo, si espansero e ritrassero in modo costante, riducendo la loro massa un giorno dopo l’altro, fino a sparire del tutto.
Sia le radiazioni, che queste polveri sottili, si concentrarono tutte verso Rhoiwyn. Le prime furono per la maggior parte assorbite dal cristallo di risonanza, mentre le altre si accumularono al di sopra di un’ampia area dell’ Oceano del Tumulto, proprio nel punto in cui si trovava l’ormai distrutta zona meridionale della terra degli elfi.
Nessuno riuscì mai a capire se quell’accumulo di materiale fosse un’idea di Irwan, oppure un semplice caso ma, con il tempo, le polveri si fusero di nuovo, formando sabbia, poi pietre e infine roccia. Tanta di quella roccia che si venne a creare un nuovo continente sospeso nell’aria; così nacque Calil-Edias, il continente volante.
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