martedì 17 dicembre 2013

La guerra delle aquile

La seconda importante guerra in ordine cronologico della prima Era, fu chiamata Guerra delle aquile.
La verità sugli avvenimenti che scatenarono questa lunga serie di battaglie fu perduta con la morte di quello che fu considerato come l’usurpatore più scaltro della storia di Clivecraft.
Trattasi di un nobile duca dell’epoca di nome Astarion, detto il corvo, per via dell’effige dell’animale sullo stemma famigliare.
Il regno all’interno del quale le sue terre erano confinate, era governato dal saggio Re Urlik Theon.
Quest’ultimo fu assassinato insieme a tutta la scorta durante una battuta di caccia nel vicino bosco, così, il suo unico figlio maschio, Gideon, ebbe diritto di successione.
Purtroppo, però, prima dell’ufficializzazione del passaggio di corona, emerse un vecchio documento che diede inizio ai conflitti narrati negli scritti storici.
Il documento dichiarava che il duca Astarion fosse il primo erede maschio del defunto Re, e la notizia si divulgò tanto rapidamente che fu impossibile correre ai ripari prima del disastro.
Nessuno seppe dire con certezza da dove il documento giungesse, e nemmeno il motivo per cui la sua esistenza rimase nascosta così a lungo, ma la sua autenticità fu raramente massa in discussione.
In molti insinuarono che l’assassinio fosse stato architettato da Astarion, probabilmente dopo che il documento finì in qualche modo tra le mani del duca.
I più scettici si convinsero anche che Astarion fosse riuscito a creare una copia del documento tanto fedele a un originale, ma nessuno seppe la verità dei fatti.
Né il Re, né la regina, morta anni prima a causa di una malattia, fecero mai parola di un altro primogenito al di fuori di Gideon, e tutte le persone che avrebbero potuto dire qualcosa in merito, erano già morte, o non rintracciabili.
All’epoca iniziarono anche a girare voci non ufficiali che, prima di Gideon, la regina avesse partorito un figlio nato morto. Chi cercava un complotto in queste notizie non confermate, arrivò a dire che quel bambino potesse essere in realtà Astarion, e che fu allontanato con l’inganno per ragioni che andarono perdute con il tempo.
Quale fosse la verità, comunque, una cosa era certa: l’entrata in scena del duca, non sarebbe potuta essere più puntuale e distruttiva di così.
Si generò il caos, e l’entropia iniziò a dilagare come un fiume in piena. Gideon avrebbe potuto prendere il controllo della situazione sin da subito, ma la sua inesperienza fu cruciale per quei momenti di confusione, così, i consiglieri, suggerirono di usare la calma e la pazienza, poiché un intervento duro avrebbe messo fin da subito il suo regno in cattiva luce.
Ma la pazienza del nuovo Re si dimostrò un’arma a doppio taglio, poiché il duca ebbe il tempo di organizzare le proprie difese.
Convertì lo stemma famigliare in un’aquila, per renderlo più simile a quello della famiglia Theon – da qui prese nome la loro personale guerra -, dopodiché iniziò a fomentare di nascosto il popolo, screditando e inducendo all’impazienza il giovane Re.
Sotto la velata guida del duca, la criminalità aumentò sensibilmente, e gli attacchi alle scorte armate di Gideon s’intensificarono ogni giorno di più.
Una carestia arrivò in aiuto del duca, che poté vedere un aumento delle tasse per fronteggiare la crisi, unitamente al calo di popolarità del Re.
La tensione e le difficoltà schiacciarono Gideon, e queste influenzarono negativamente il suo umore e la sua pazienza, inducendolo a scaricare la rabbia sui servitori e i soldati.
Iniziò a essere visto come un insoddisfatto despota, e il ricordo del suo defunto padre divenne solo un ombra del passato.
Al culmine della propria disperazione, Gideon scatenò le armate contro Astarion, ma ebbe un’amara sorpresa. Dall’alto della propria ossessione di usurpare il trono, quest’ultimo si ridusse quasi sul lastrico pur di affrontare quel giorno, che sapeva sarebbe giunto prima o poi. Assoldò spie, assassini, criminali di ogni risma e comprò molti dei soldati, mercenari e servitori del Re.
Riuscì a stringere anche un’alleanza con un regno vicino, promettendo di sposare la principessa, rifiutata in precedenza dallo stesso Gideon, qualora avesse ricevuto il supporto militare adeguato per poter conquistare il trono che gli spettava di diritto.
Ricevette l’aiuto, anche se nessuno lo appoggiò apertamente e ufficialmente. Qualora Astarion fosse riuscito nell’impresa, in molti ne avrebbero guadagnato, ma la strada della sconfitta l’avrebbe percorsa da solo.
Ancora una volta, le sorti dello scontro furono ribaltate dal tradimento, e il Re si vide costretto a ritirarsi. Il regno si spaccò in due, e la guerra fece il suo corso per dieci lunghi anni.
Chi vinse? Ovviamente Gideon, ma Astarion fu considerato un Re per tutto l’arco di quel periodo.



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