Le divinità insegnarono la fede e la preghiera, avvicinando sempre più i popoli a credere in loro e a trovare la forza per reagire alle difficoltà.
Una delle più importanti rivelazioni che distinse questo periodo di rinascita, fu la scoperta della magia.
Fu il popolo degli elfi a scoprirla per primo, proprio grazie a Irwan. Le sue capacità di interagire con il cristallo di risonanza, lo aiutarono a comprendere meglio le energie con cui aveva avuto a che fare, e i cristalli intorno ai quali il suo villaggio era cresciuto.
Quest’ultimi non erano altro che i derivati di un’altissima concentrazione di radiazioni, tanto alta da permettere una loro cristallizzazione. La loro creazione era un processo naturale che la terra aveva trovato per depurarsi da queste energie nocive; Irwan li chiamò Cristalli catalizzatori.
Anche il cristallo di risonanza aveva le stesse caratteristiche dei normali cristalli catalizzatori, ma le sue dimensioni, e le particolari peculiarità che lo avavano aiutato a risanare il mondo, gli fecero capire che era qualcosa di più.
Immaginò che il cristallo di risonanza fosse il modo che le divinità avevano trovato per comunicare con loro, e iniziò a temere che il cataclisma fosse stato un loro piano per permettere tutto questo.
Con il tempo, grazie alla Teoria della Creazione, si scoprì che le divinità erano in grado di ottenere potere attraverso le preghiere che il popolo innalzava a loro, quindi, all’inizio di tutta questa storia, la particolare combinazione tra l’affinità elfica con i cristalli, e la speciale qualità del cristallo di risonanza, fu assolutamente necessaria per il loro primo tentativo di mostrarsi all’umanità, e Irwan lo comprese.
Se le divinità fossero veramente la causa di tutto questo male, come avrebbe potuto fargliela pagare?
In nessun modo, questo lo sapeva, ma decise comunque di sfruttare il loro dono nel migliore dei modi. Non sapeva se si fossero preparate a questi risvolti, ma Irwan cercò di approfondire i segreti delle radiazioni, scoprendo che potevano essere manipolate da alcune persone dotate di una certa sensibilità a queste energie.
Lui stesso era stato in grado di farlo quando trasformò il cristallo di risonanza in una specie di ricettacolo per le radiazioni, quindi fu ufficialmente il primo individuo al mondo a utilizzare l’arte che lui stesso chiamò magia. Irwan aveva amplificato le capacità del cristallo attraverso la manipolazione delle radiazioni che aleggiavano intorno ad esso, creando in questo modo il primo incantesimo concepito dall’umanità.
Senza i concetti e le conoscenze che le entità gli donarono, Irwan sapeva molto bene che sarebbe stato impossibile pensare alle radiazioni come uno strumento che sfidava ogni legge fisica ma, dopo averle ottenute, pensò che il mondo doveva sapere.
Risanare il mondo sarebbe stata un’impresa ardua, persino per una persona speciale come Irwan, ma se il popolo elfico fosse stato in grado di governare la magia, allora sarebbe stato tutto molto più semplice.
Il villaggio diventò meta di peregrinaggio per tutta la razza elfica sparsa in ogni regione di Clivecraft, tutti volevano parlare con Irwan, e tutti volevano imparare l’arte di rivitalizzazione delle loro terre. La magia che il Profeta insegnò agli elfi fu quella druidica, poiché, alla base di tutta la sua conoscenza, vi era l’arte di comprendere le energie che erano divenute un tutt’uno con la terra stessa, come i cristalli catalizzatori suggerivano ormai da molto tempo, quindi era anche l’arte di comunicazione con la natura.
Le conoscenze magiche si propagarono poco alla volta, inglobando ogni tribù o villaggio elfico della terra di Rhoiwyn. Con ritmi sempre maggiori, la rigogliosa natura di quelle terre rinacque a nuova vita, e gli elfi decisero di portare le loro conoscenze anche ai popoli elfici più lontani presenti sugli altri continenti. Questo passaggio di cultura magica, però, non fu tenuto abbastanza sotto controllo, così si lasciarono alle spalle “briciole” di sapienza lungo i loro viaggi. Come semi di una pianta infestante, queste conoscenze attecchirono i popoli con cui venirono a contatto ma, privi di una consapevolezza dell’ordine delle cose, quest’ultimi trovarono modi differenti dell’utilizzo delle radiazioni, creando variazioni dell’arte magica che nulla avevano a che fare con l’armonia della natura.
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