sabato 21 dicembre 2013

Atto VI: Morte, Peste e Fame

Nel frattempo Guerra riuscì a utilizzare i doni di Pensiero per fomentare gli spiriti delle nuove creature che popolavano il mondo e, diversamente dagli elementi, questi esseri potevano anche morire. Ben presto le anime dei morti invasero la terra insanguinata.
Da questa distruzione nacque Morte, che iniziò ad occuparsi delle anime, ma Materia decise che questi spiriti dovevano appartenere ad un altro luogo, così li confinò nella dimensione degli Spiriti che Pensiero aveva creato, e Morte si sarebbe occupata di questo transito.
Pensiero vide ciò che Guerra era riuscito ad ottenere grazie ad un piano ben congegnato, ingannando sia Materia che gli spiriti che lui stesso rappresentava, e riuscendo ad acquisire un potere da non sottovalutare.
Così Pensiero, dopo avere proposto a Morte un’alleanza, strinse un accordo nel quale si impegnava a espandere la malattia generata dai parassiti da lui creati, se lei avesse permesso agli esseri viventi di invecchiare e morire col tempo.
In questo modo Morte avrebbe avuto più anime da mietere, ma Guerra avrebbe perso molti dei suoi soldati, che da quel giorno sarebbero morti anche per cause naturali.
Da questo patto nacquero Peste e Fame, ma Materia decise che era il momento di dare un taglio a questa follia.

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